Bueng Kan: balene, antichi deserti e templi arroccati.

Oggi siamo abituati a vedere e vivere in paesaggi che un tempo erano mari, isole, foreste rigogliose e che talvolta si son trasformati in deserti. Ci sono posti, invece, dove è successo esattamente il contrario, come nella provincia di Bueng Kan.

Ci troviamo in una delle province più giovani della Thailandia, creata il 23 marzo 2011, nell’angolo nord-orientale del paese, sul confine con il Laos. Quella che oggi è una provincia verde e rigogliosa, coperta da foreste e bagnata dal fiume Mekong, un tempo era un vero e proprio deserto (in parte).
Una peculiarità che ben rappresenta la ricchezza naturale e culturale di questo piccolo angolo di Thailandia, dove scoprire bellissime cascate, riserve naturali, incredibili formazioni rocciose, templi buddhisti arroccati, villaggi di etnia Isaan e una ricchezza culturale e gastronomica che si arricchisce delle influenze del vicino Laos.

Hin Sam Wan (Three Whale Rock) – Roccia delle tre balene

Qui è dove, per la precisione, un tempo si trovava il deserto. A testimoniare com’era l’area circa 75 milioni di anni fà, un imponente formazione rocciosa si erge oggi tra la fitta vegetazione: sono le tre “balene” dell’Hin Sam Wan (Three Whale Rock). Basta osservare qualche foto aerea delle lunghe e lisce rocce per capire il perché del nome. La formazione rocciosa è probabilmente una delle bellezze naturali più particolari della provincia, tanto da essere riconosciuto come uno dei siti geologici più importanti della Thailandia (insieme all’intera area, ricca di altre formazioni). Dalla sua sommità, raggiungibile attraverso nove sentieri escursionistici, si gode di un panorama veramente mozzafiato, che spazia dalla rigogliosa foresta di Phu Wua, il fiume Mekong è le catene montuose del Laos. La formazione si trova nella Foresta Nazionale Protetta di Phu Sing.

Non distante si trova anche la formazione rocciosa di Phu Sing, risultato dei lunghi mutamenti geologici, che comprende diverse e peculiare forme e creazione rocciose, come quella che ricorda una locomotiva e quella che richiama al volto di un elefante.

Phu Thok

Alto e isolato nel distretto di Na Sabaeng, questo è un altro dei siti più famosi della province, ed è quello che appare nel simbolo della stessa. Qui si trova un complesso buddista, il Wat Chetiya Kiri Wihan (o Wat Phu Thok), costruito arroccato su un’altra formazione rocciosa, raggiungibile attraverso sette rampe di scale e passerelle in legno che passano tra cavità e le alte pareti della collina. Sulla sommità della collina si trovano un tempio con immagini del Buddha e un bellissima panorama. Vista la pace che vi si respira e il percorso per raggiungerlo, il luogo è sempre stato utilizzato come percorso meditativo, quasi magico. Il sito non sempre è aperto al pubblico, ma dal 10 al 16 aprile è sempre aperto ai visitatori.

Il Life Community Museum

Oltre alle bellezze naturali e geologiche, altrettanto interessante è immergersi nella cultura locale della comunità Isaan. In questo “museo vivente”, che si sviluppa in un villaggio, si può incontrare una comunità locale senza però interferire con il proprio stile di vita. Nato dal progetto di uno food-stylist thailandese, insieme a 45 famiglie locali, il Life Community Museum occupa circa cinque acri e comprende una casa costruita in tipico stile Isaan, un mercato e un’area dedicata alla street-art, dove scoprire e ascoltare ascoltare storie, racconti e la vita di chi abita queste terre.

Cascate, parchi naturali e molto altro

Tornando in natura da non perdere una visita al Parco Nazionale di Phu Lanka, che arriva anche nella vicina provincia di Nakhon Phanom. Particolarmente suggestivo tra maggio e ottobre, quando le orchidee e i colorati fiori di campo sono in fioritura, in aggiunta a cascate, grotte e all’iconica collina rocciosa di Phu Lanka da cui ammirare il l’alba o il tramonto.

Tra le cascate più grandi e belle della provincia ci sono le Chet Si Waterfall, alte circa trenta metri, particolarmente suggestive con la luce del tramonto a creare un particolar effetto arcobaleno (tra giugno e ottobre il periodo con più acqua); e le Tham Phra Waterfall, sviluppate su tre livelli.

La provincia di Bueng Kan, nel complesso, è l’emblema di quell‘eco-turismo che la Thailandia sta promuovendo negli ultimi tempi. Lontana dai classici itinerari turistici è un’area ricca di bellezze che merita di esser scoperta e protetta al tempo stesso. Dove scoprire una natura e cultura ancora genuina, a cui accostarsi con rispetto e la giusta umiltà.

Foto: adobe stock

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